Nudità

La nudità posta come dono.

Nella stanza solo penombra. Un fruscio, l’aria fredda del condizionatore fa accaponare la pelle.

Odore di incenso o profumo. Oro. Oro colloidale.

La nudità posta come tela.

I colori sono quelli della notte. Che ancora ha da venire. Il rosso del tramonto serale, il viola della luce che lascia spazio alla notte.

Si stende il colore con le mani, ogni pennellata un segno, ogni segno un grido.

La nudità posta come tributo.

Perchè io ho scelto. Perchè l’hai fatto tu.

Ho scelto di piagarti, di confondere il sangue e la rabbia.

Hai scelto di piegarti, di mescolare il sangue con le lacrime.

La nudità posta come limite.

Perchè oltre la pelle c’è il cuore.

Il mio. Il tuo.

E hanno il timore di impazzire. Ad ogni momento di dolore.

La nudità posta come un altare.

Perchè io vi posi i fiori dei miei pensieri.

Perchè ogni momento sia mio.

Perchè c’è del sacro in ogni piccola singola goccia che cade verso il cielo.

Come pioggia al contrario.

Come il grido di chi vuole tornare a rinascere.

Lascia un commento

Archiviato in Prosa

Lascia un commento